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Dic 13, 2016 Marco Schiaffino Attacchi, Hacking, News, RSS, Vulnerabilità 0
Un bug nel nuovo browser Edge può essere usato dai pirati informatici per ingannare gli utenti che usano il programma di navigazione di Microsoft e indurli a installare software pericoloso.
Ironia della sorte, la vulnerabilità riguarda SmartScreen, uno strumento che gli sviluppatori di Redmond hanno inserito nel browser per garantire la sicurezza degli utilizzatori.
SmartScreen è pensato per visualizzare un avviso ogni volta che ci si collega a un sito sospetto, per esempio un sito di phishing. Il meccanismo usato per visualizzare l’avviso, però, apre la strada a un suo utilizzo malevolo.
Un cyber criminale, infatti, potrebbe usare SmartScreen per mettere in atto un classico scareware, o “truffa dell’assistenza”. Si tratta di uno stratagemma che sta prendendo piede (soprattutto negli USA) e che ha una sorprendente efficacia.
I truffatori, per prima cosa, fanno credere alla vittima di essere vittima di un malware, sfruttando la reazione impulsiva della vittima per indurla a contattare telefonicamente un falso servizio di assistenza o installare un software antivirus che, nella maggior parte dei casi, si rivela essere un adware o un vero e proprio malware.
Di solito la truffa viene messa in atto utilizzando software che la vittima deve installare o siti Web che sfruttano vulnerabilità del browser che permettono ai pirati di “simulare” l’attacco di un malware.
Ma come ha scoperto Manuel Caballero, un ricercatore argentino che ha “sezionato” la funzione di Edge, usando SmartScreen i pirati possono ottenere lo stesso risultato con un metodo molto più semplice.
Il problema, come spiega Caballero in una approfondita analisi sul suo sito, è legato al fatto che le pagine richiamate da SmartScreen sono inserite nelle cartelle di Edge e possono essere richiamate con un semplice link.
I cyber truffatori, quindi, non dovrebbero fare altro che usare un link confezionato ad arte, che una volta aperto con Edge visualizzerebbe l’avviso di SmartScreen, con tanto di numero di telefono da chiamare (sigh) per risolvere il problema.
Peggio ancora, la tecnica descritta da Caballero permette di fare in modo che nel browser compaia un qualsiasi indirizzo Internet.
In questo modo è possibile far credere alla vittima che si sia effettivamente collegato a un sito Internet che conteneva un malware, rendendo più credibile la truffa. Tanto più che l’avviso arriva (almeno apparentemente) da una funzione legittima del browser Microsoft.
Per il momento, Edge rimane vulnerabile a questa sorta di “manomissione” della funzione SmartScreen. Caballero, infatti, ha reso pubblica la vulnerabilità senza avvisare prima Microsoft. Il motivo? In passato Caballero avrebbe comunicato a Microsoft altri bug, ma le sue segnalazioni sarebbero rimaste senza risposta.
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