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Gen 16, 2017 Marco Schiaffino Attacchi, Malware, News, RSS 0
La si potrebbe definire cyber guerriglia ed è la versione “casalinga” delle grandi operazioni di spionaggio messe in campo dall’NSA e dai servizi segreti delle grandi potenze.
La vicenda, raccontata nel sito dell’esercito israeliano, ricorda in qualche modo quella legata alla guerra in Ucraina, in cui i servizi segreti russi hanno colpito gli smartphone dei soldati ucraini per individuare le posizioni delle batterie di artiglieria.
L’arma di distruzione di massa che sta seminando il panico negli alti ranghi dell’esercito israeliano ha le fattezze di Elianna Amer, un’avvenente ragazza israeliana che sembra avere una sfrenata passione per gli uomini in divisa e, in particolare, per i soldati al servizio del governo di Tel Aviv.
Peccato che dietro il paravento della seducente Elianna si nascondano gli agenti di Hamas, il Movimento Islamico di Resistenza palestinese.
La strategia adottata dai palestinesi per acquisire informazioni sulle posizioni dell’esercito israeliano è un classico esempio di ingegneria sociale: il singolo soldato viene “abbordato” online attraverso una richiesta di amicizia sui social network.
Dopo qualche tempo speso tra battute e scambi di fotografie particolarmente “allettanti”, al militare viene proposto di passare a una video chat. Elianna, però, ha dei problemi a utilizzare quelle usate dal suo interlocutore.
Che fare? La ragazza si ricorda che esiste un’app di video chat che sul suo smartphone ha sempre funzionato: si tratta di Wowo Messenger e può essere scaricata da un market indipendente chiamato apkpk.
Quando il soldato la installa, però, l’app non funziona. Infatti Wowo Messenger non è un’app per video chat, ma un malware che consente agli agenti di Hamas di accedere alla lista di contatti, alle fotografie, al sistema di geolocalizzazione e, ancora più importante, di utilizzare fotocamera e microfono dello smartphone per spiare a distanza il militare.
Stando a quanto riportato dal sito israeliano, Hamas avrebbe creato decine di falsi profili come quello di Elianna e li starebbe usando per un’operazione in grande stile che gli consentirebbe di spiare in maniera capillare i movimenti dell’esercito israeliano nei territori occupati.
La raccomandazione ai militari è di diffidare delle richieste di amicizia provenienti da persone che non conoscono e di evitare di installare app provenienti da siti poco conosciuti. Basterà per contrastare la tentazione di cedere a un flirt digitale?
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