Aggiornamenti recenti Marzo 28th, 2024 9:00 AM
Gen 27, 2017 Marco Schiaffino Gestione dati, Leaks, News, RSS 0
Ci ha pensato l’FBI a mettere la parola fine all’attività di LeakedSource, il sito Internet che per mesi ha svolto la controversa attività di offrire accesso (a pagamento) a un database contenente 3,1 miliardi di account “recuperati” dal Dark Web.
Stando a quanto si legge in una sorta di comunicato pubblicato prima su un blog e poi su PasteBin, le autorità federali avrebbero infatti fatto irruzione nella sede operativa e sequestrato tutti gli hard disk contenenti i dati raccolti da LeakedSource.
Il sito, che operava in una delle tante “zone grigie” di Internet, raccoglieva i dati rubati e pubblicati su Internet provenienti dalla violazione di servizi online e consentiva agli utenti di “controllare se un loro account era stato compromesso”.
Naturalmente il sito non prevedeva alcun sistema di controllo per verificare l’identità del richiedente e, in buona sostanza, rappresentava un motore di ricerca per scandagliare miliardi di account rubati (a metà gennaio il database ne conteneva 3.109.103.084) che potevano poi essere usati liberamente da chiunque.
Il tutto, naturalmente, a fronte del pagamento di un abbonamento giornaliero di 2 dollari e uno annuale di 265, corrispondente a 0,76 dollari al giorno. Un’attività che, dal punto di vista della legalità (per non parlare dell’etica) ha sempre lasciato perplessi.
Tanto più che nei numerosi comunicati emessi in occasione dei “leak” più gustosi (come quelli di Linkedin, MySpace e Last.FM) gli operatori del sito non hanno mai fatto mistero di utilizzare tecniche di cracking per ottenere le password dagli hash “recuperati”.
A mettere al riparo il sito da accuse di illegalità, in passato, è stata in buona parte la convinzione che la sua attività finisse sotto l’ombrello del primo emendamento, quello che negli USA garantisce la libertà di espressione.
I dati messi a disposizione da LeakedSOurce, infatti, potevano essere considerati come “pubblici” e, di conseguenza, l’attribuzione di responsabilità nella loro pubblicazione sollevava perplessità che hanno consentito ai suoi gestori di operare tranquillamente per mesi.
Ora è arrivato il sequestro. Per il momento non è chiaro quali siano (se ce ne sono) le accuse in capo ai gestori del sito, che peraltro non sarebbero stati arrestati.
Mag 05, 2023 0
Gen 30, 2023 0
Mag 24, 2022 0
Apr 25, 2022 0
Mar 28, 2024 0
Mar 27, 2024 0
Mar 26, 2024 0
Mar 25, 2024 0
Mar 28, 2024 0
Stando al Rapporto Annuale sulle Minacce Informatiche di...Mar 27, 2024 0
La sanità viene presa di mira dagli infostealer: a dirlo...Mar 22, 2024 0
Nel 2024 i deepfake saranno una delle applicazioni di...Mar 21, 2024 0
Acronis annuncia l’ottenimento della qualificazione...Mar 19, 2024 0
Il numero di computer di Operation Technology (OT) è in...Mag 04, 2018 0
E se vi dicessimo che la saga di Star Wars ...Nov 14, 2016 2
Abbiamo rubato al blog di Kaspersky un vecchio pezzo di...Nov 08, 2016 2
Il numero uno degli scacchi mondiali Magnus Carlsen ha...Ott 28, 2016 0
Il pirata informatico che ha creato il ransomware cerca...Ott 11, 2016 0
Dopo la raffica di figuracce, l’azienda sospende per...Mar 28, 2024 0
Stando al Rapporto Annuale sulle Minacce Informatiche di...Mar 26, 2024 0
Un gruppo di ricercatori ha individuato un grosso problema...Mar 25, 2024 0
La scorsa settimana ha rappresentato una sfida...Mar 25, 2024 0
Il 22 marzo si è concluso il Pwn2Own, l’hackathon...Mar 22, 2024 0
Nel 2024 i deepfake saranno una delle applicazioni di...