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Mag 30, 2017 Marco Schiaffino News, RSS, Vulnerabilità 0
La presenza della webcam sul nostro computer apre la strada alla possibilità che qualcuno la utilizzi per spiare quello che facciamo e rubare informazioni riservate.
Certo, detto così suona un po’ paranoico, ma dopo che è circolata la fotografia del computer di Mark Zuckerberg con un pezzo di nastro adesivo sulla webcam del suo portatile chi si preoccupa dell’accesso alla webcam sa per lo meno di essere in buona compagnia.
E del club dei paranoici fa parte sicuramente anche Ran Bar-Zik, uno sviluppatore di AOL che ha pubblicato un report su un bug di Google Chrome che consentirebbe a un pirata di utilizzare la webcam per registrare audio e video da un computer aggirando i sistemi di notifica del browser.
Nel dettaglio, Bar-Zik ha scoperto che è possibile fare in modo che Chrome non visualizzi il “pallino rosso” che solitamente compare sulla barra del browser quando un sito Web sta eseguendo l’accesso alla webcam.
Utilissima per comunicare in audio e video con chi vogliamo, la nostra webcam può trasformarsi però in uno strumento di spionaggio estremamente efficace.
Per farlo è necessario che l’utente abbia (almeno una volta) concesso il permesso di utilizzo della webcam sul sito. Sfruttando il permesso ottenuto, chi controlla il sito può a questo punto utilizzare un JavaScript per accedere alla webcam e al microfono attraverso un pop-up (o un pop-under) che non segnala in alcun modo il fatto che i dispositivi stiano trasmettendo audio e video via Internet.
Bar-Zik ha segnalato il problema a Google, che ha però risposto sostenendo che la mancata visualizzazione dell’avviso sulla barra di Chrome non può essere considerata una falla di sicurezza. Di conseguenza, dalle parti di Google non hanno nessuna intenzione di procedere allo sviluppo di un fix che consenta di correggere il “presunto” bug.
Il ricercatore, da parte sua, ha fatto notare come la tecnica possa essere sfruttata non solo attraverso un sito Web malevolo sul quale attirare una potenziale vittima, ma anche attraverso un attacco XSS (Cross Site Scripting) portato nei confronti di un sito a cui sia stato già concesso il permesso di accesso alla webcam. Troppo paranoico?
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