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Ago 01, 2017 Marco Schiaffino Attacchi, Gestione dati, Hacking, Intrusione, Leaks, News, RSS 0
Nell’ottica di un pirata informatico, gli obiettivi non sono tutti uguali. Di solito i bersagli più difficili da colpire sono quelli che danno maggiore soddisfazione. In cima alla lista, però, ci sono di sicuro le società di sicurezza.
L’attacco rivendicato come Operation #LeakTheAnalyst rappresenta quindi uno di quei colpi che lasciano il segno e che, per i suoi autori, rappresenta di sicuro un bel trofeo di cui gloriarsi.
La vittima dell’attacco sarebbe Adi Peretz, uno dei Senior Threat Intelligence Analyst di Mandiant. Si tratta di una società controllata da FireEye specializzata in consulenza.
Sul messaggio pubblicato su Pastebin dal gruppo di hacker, si legge che l’intrusione sarebbe iniziata nel 2016 e sarebbe proseguita fino a quest’anno.
“È stato divertente accedere ai sistemi di una società gigantesca come Mandiant” si legge nel comunicato. “Ci siamo divertiti a guardare come cercano di proteggere i loro clienti e a osservare come i loro sciocchi analisti cerchino di analizzare malware e altri codici”.
Il testo si conclude con una vera sfida agli esperti della società: “Ora che Mandiant sa quanto in profondità siamo riusciti ad arrivare nelle loro infrastrutture i loro cosiddetti analisti stanno cercando di bloccarci. Vediamo se riusciranno ad avere successo”.
Nella stessa pagina i pirati riportano alcune delle informazioni personali di Adi Peretz, prendendolo in giro per il fatto che usasse Windows e rivelando alcuni delle informazioni sottratte al suo computer, come i contatti e gli appuntamenti futuri.
Il link all’interno del comunicato permette di scaricare 32 MB di dati riguardanti l’azienda, compresi alcuni documenti riguardanti le Forze di Difesa Israeliane (IDF).
Non solo: gli autori dell’attacco (che si firmano come The 31337 Hackers) annunciano che questo è solo un primo sguardo al materiale sottratto e che in futuro verranno rilasciate più informazioni sull’attività della società.
FireEye, dal canto suo, ha risposto con un comunicato stampa piuttosto ermetico. “Siamo a conoscenza di rapporti riguardo il fatto che sia avvenuta un’intrusione negli account social media di alcuni impiegati. Abbiamo immediatamente cominciato a indagare e a prendere misure per limitare la possibilità di ulteriori problemi. Le nostre indagini continuano, ma fino a questo momento non abbiamo trovato prove che i sistemi di FireEye o di Mandiant siano stati compromessi”.
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