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Dic 29, 2017 Marco Schiaffino Hacking, Leaks, Malware, News, RSS, Vulnerabilità 1
La storia si ripete: un altro exploit che prende di mira la Internet of Things è diventato di pubblico dominio e da oggi può essere usato da qualsiasi pirata informatico (o aspirante tale) per crearsi la sua botnet di dispositivi IoT.
La falla di sicurezza è quella che affligge i router Huawei e che è stata utilizzata per creare la botnet Satori, smantellata pochi giorni fa grazie al lavoro congiunto tra i ricercatori di Check Point e gli sviluppatori della stessa Huawei.
La pubblicazione su Pastebin del codice (non riportiamo il link per ovvie ragioni ) che permette di prendere il controllo dei router HG532 ricorda da vicino quanto è successo l’anno scorso con Mirai, un worm simile a Satori il cui codice è stato reso pubblico più o meno con le stesse modalità.
Come si è scoperto in seguito, la pubblicazione del codice di Mirai era stato un tentativo messo in campo dai suoi autori per alzare una cortina fumogena sulle loro responsabilità. In questo caso la ragione potrebbe essere la stessa, visto che come abbiamo spiegato in questo articolo, l’autore di Satori sembra essere un dilettante e potrebbe a sua volta aver escogitato questa mossa per cercare di confondere le acque e sfuggire alle indagini delle forze di polizia.
L’exploit sfrutta una vulnerabilità nei protocolli di comunicazione dei dispositivi e permette di prenderne il controllo in remoto con estrema facilità.
Secondo i ricercatori di Check Point, in realtà la vulnerabilità sarebbe stata utilizzata anche da un altro worm che si è guadagnato l’onore delle cronache negli scorsi mesi, cioè quel BrickerBot che ha messo fuori uso milioni di dispositivi IoT e il cui autore ha dato l’addio alle scene giusto due settimane fa.
Ora non rimane che capire cosa succederà. Se le cose andranno come in passato, possiamo aspettarci che il numero di attacchi basati sulla vulnerabilità (e le sue possibili variazioni) aumentino in maniera esponenziale. Molto dipenderà dalle modalità (e dall’efficacia) con cui sono stati aggiornati di dispositivi vulnerabili.
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