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Ago 04, 2017 Marco Schiaffino Hacking, Leaks, News, RSS 0
Non solo strumenti di hacking per compromettere i computer dei bersagli. Le nuove rivelazioni di WikiLeaks sugli strumenti informatici della CIA questa volta riguardano uno strumento che viene usato “sul campo” dagli agenti per disattivare i sistemi di sorveglianza.
Il tool si chiama Dumbo e il sito di Julian Assange ne pubblica, come al solito, i manuali d’uso. Si tratta di un software che ha lo scopo di mettere fuori uso i sistemi di sorveglianza e rendere inutilizzabili tutti i video registrati.
L’obiettivo, come riportano gli stessi documenti, è quello di neutralizzare tutti i dispositivi che potrebbero compromettere un “Gruppo di Accesso Fisico” (Physical Access Group o PAG) della Central Intelligence Agency.
In altre parole, si tratta del classico programmino che abbiamo visto in decine di film di spionaggio e che mette K.O. i sistemi di sorveglianza prima che gli agenti segreti si infiltrino in un edificio.
Dumbo “gira” direttamente da una chiave USB che deve essere collegata al computer che controlla i sistemi di sicurezza ed è in grado di rilevare automaticamente i dispositivi di sorveglianza (videocamere e microfoni) collegati direttamente o attraverso reti Wi-Fi e Bluetooth.
Il tool è pensato per funzionare con i sistemi Windows e, per lo meno nella versione 3.0 a cui si riferisce il manuale pubblicato da WikiLeaks (risale a luglio 2015) è in grado di funzionare solo con i sistemi Microsoft a 32 bit. Non supporta i sistemi anteriori a Windows XP.
Una volta avviato con privilegi di amministratore, visualizza un’interfaccia grafica che offre una panoramica organizzata in sezioni: informazioni del sistema; network; videocamere e microfoni; opzioni di uscita.
Da qui gli agenti possono controllare i singoli dispositivi ed eliminare i file registrati. Il manuale specifica però che Dumbo è in grado di individuare ed eliminare solo i file che sono stati creati durante il suo utilizzo e non quelli precedenti.
Le opzioni di uscita, poi, consentono di pianificare il ripristino del computer allo stato normale, consentendo agli agenti di stabilire un periodo di tempo (tra 0 e 99 minuti) dall’inserimento del comando, permettendo così al gruppo di eclissarsi prima che i dispositivi ricomincino a funzionare normalmente.
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