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Ott 23, 2017 Marco Schiaffino News, Prodotto, RSS, Scenario, Tecnologia 0
Kaspersky non ci sta e ribatte alle accuse arrivate dagli USA con una mossa a sorpresa. Il contesto è quello delle recenti polemiche scoppiate sulla presunta collaborazione tra la società di sicurezza e i servizi segreti russi, che hanno portato l’amministrazione USA a un vero e proprio boicottaggio dei prodotti Kaspersky.
Dopo la raffica di speculazioni all’interno di un confusissimo scenario che vedrebbe coinvolti i servizi segreti di almeno tre paesi (Stati Uniti, Israele e Russia) i vertici di Kaspersky sembrano aver deciso di prendere il toro per le corna e spazzare via le polemiche con una mossa a sorpresa.
Si chiama Global Transparency Initiative e nel comunicato che la annuncia viene definita come un’iniziativa “per dimostrare il costante impegno per proteggere i clienti dalle minacce informatiche, indipendentemente dalla loro origine o finalità”.
La società fondata da Eugene Kaspersky, nella pratica, “invita la comunità di esperti di sicurezza informatica e tutti gli altri stakeholder a validare e verificare l’affidabilità dei propri prodotti, processi interni e operazioni commerciali, nonché ad introdurre meccanismi di accountability supplementari per consentire all’azienda di dimostrare che eventuali problemi di sicurezza vengono affrontati prontamente e in modo accurato”.
Il punto forte dell’iniziativa però è quello di mettere a disposizione di tutti i soggetti interessati il codice sorgente dei programmi Kaspersky, compresi gli aggiornamenti.
Nel lungo botta e risposta (indiretto) con l’amministrazione USA non si può die che il fondatore di Kaspersky Lab non ci abbia messo la faccia. Ora l’avvio della Global Transparency Initiative sembra essere la mossa definitiva…
Il messaggio è chiaro: pensate che i nostri software abbiano una backdoor? Toccate con mano per verificare che non è vero.
L’iniziativa si svilupperà in più fasi:
Per rendere il messaggio ancora più forte, lo stesso Eugene Kaspersky chiarisce i termini dell’operazione con un messaggio in cui non le manda a dire: “Dalla balcanizzazione di Internet traggono beneficio solo i cybercriminali. La cooperazione ridotta tra i Paesi favorisce le operazioni criminali e le partnership tra pubblico e privato non funzionano come dovrebbero”.
“Internet è stato creato per unire le persone e condividere le conoscenze. La sicurezza informatica non ha frontiere e i tentativi di introdurre confini nazionali nel cyberspazio sono controproducenti e devono essere fermati. Dobbiamo ristabilire la fiducia nei rapporti tra aziende, governi e cittadini”.
“Ecco perché lanciamo la Global Transparency Initiative: vogliamo dimostrare di essere completamente aperti e trasparenti. Non abbiamo niente da nascondere e credo che con questo tipo di azioni saremo in grado di superare la sfiducia e di sostenere il nostro impegno a proteggere le persone in qualsiasi paese del pianeta”.
Beh, più chiaro di così…
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