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Apr 26, 2018 Marco Schiaffino Attacchi, Hacking, In evidenza, News, RSS, Vulnerabilità 1
L’attacco è clamoroso sia per le potenziali conseguenze, sia per la difficoltà che richiede per essere portato a termine. Gli esperti che stanno analizzando quanto avvenuto, però, non hanno dubbi: si tratta di un’operazione pianificata con attenzione.
I pirati in formatici hanno preso di mira niente meno che il protocollo BGP (Border Gateway Protocol), cioè il sistema che gestisce l’indirizzamento del traffico a livello globale. L’obiettivo, nello specifico, era Amazon Route 53.
Si tratta di uno dei servizi DNS più grandi sul pianeta (il più importante a livello commerciale) che ha come clienti siti Internet del calibro di Twitter.
Gli autori del colpaccio hanno agito martedì e sono riusciti a dirottare il traffico utilizzando un server all’interno delle strutture di Equinix a Chicago, gestendo così il traffico per circa due ore, nel corso delle quali hanno avuto la possibilità di intercettare almeno parte del traffico diretto ai clienti di Amazon Route 53.
Dalle parti di Amazon, per il momento, si sono limitati a ridimensionare quanto avvenuto, spiegando che il problema ha coinvolto un provider “esterno” (eNet) e che tutto è stato risolto. In pratica, i pirati avrebbero violato i sistemi di eNet, attraverso il quale avrebbero attuato il dirottamento del traffico, coinvolgendo altri provider che agiscono come peer della vittima principale.
L’obiettivo, stando a quanto si è riusciti a capire finora, sembra essere stato MyEtherWallet, un exchange che gestisce circa 23 milioni di euro in cripto-valute e il cui traffico è stato dirottato verso un server russo. Dalle prime indagini, però, emergerebbe che l’operazione ha consentito ai criminali di sottrarre poco più di 120.000 euro.
Gli utenti di MyEtherWallet si sarebbero trovati in pratica davanti a un sito identico all’originale, ma gestito dai pirati informatici. Tutti i wallet per cui è stato effettuato il login sono stati svuotati nel giro di qualche secondo.
Ora l’attenzione si concentra sull’individuazione di eventuali altri siti colpiti nel corso dell’intervallo di tempo in cui i cyber-criminali hanno preso il controllo di quella porzione di Internet. Gli esperti ritengono improbabile, infatti, che l’attacco puntasse solo a un singolo exchange.
Il motivo? Considerata la difficoltà di portare a termine un’azione del genere (i precedenti sono pochissimi, l’ultimo risalente a un anno fa) è decisamente improbabile che i cyber-criminali avessero un singolo obiettivo.
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One thought on “Dirottano il traffico dal DNS di Amazon per rubare cripto-valuta”