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Ott 02, 2019 Marco Schiaffino Attacchi, In evidenza, Malware, News, Phishing, RSS 0
Si sono specializzati in attacchi che prendono di mira i computer con macOS e i dispositivi mobile con iOS. Stiamo parlando dei pirati informatici del gruppo eGobbler, comparsi sui radar degli esperti di sicurezza lo scorso aprile e protagonisti di una nuova ondata di attacchi lo scorso settembre.
Come spiega Eliya Stein, ricercatore della società di sicurezza Confiant, i cyber-criminali sfruttano due vulnerabilità collegate a Chrome e Safari.
Nel report pubblicato sul blog ufficiale della società di sicurezza, Stein spiega che la vulnerabilità di Chrome per iOS (CVE-2019–5840) è stata utilizzata ad aprile ed è stata corretta con la versione 75 del browser.
La falla di sicurezza, in pratica, consentiva ai pirati informatici di aggirare i sistemi di sicurezza di Chrome e fare in modo che i loro pop-up si attivassero automaticamente e non in conseguenza del “tap” da parte dell’utente. Una tecnica che gli ha permesso di distribuire pop-up con collegamenti a siti malevoli utilizzando normali inserzioni pubblicitarie su siti legittimi.
La seconda vulnerabilità, che i pirati hanno tra agosto e settembre, affligge invece l’engine WebKit, utilizzato anche da Safari.
L’exploit messo a punto da eGobbler permette di attaccare i visitatori in due modalità diverse: la prima è identica alla precedente e prevede la visualizzazione di un pop-up che compare sullo schermo senza che sia necessaria alcuna azione da parte dell’utente o dirottare la vittima su un sito a loro scelta, anche in questo caso in maniera assolutamente automatica e “trasparente”.
Stein spiega che la tecnica utilizzata sfrutta un iFrame e permette di “ingannare” il browser facendo in modo che registri qualsiasi attività del visitatore come interna all’iFrame malevolo. Insomma: il browser pensa che l’utente abbia interagito in qualche modo con l’iFrame quando in realtà non ha fatto nulla.
Dal momento che l’exploit sfrutta la funzione “onkeydown”, risulta essere più efficace sui dispositivi desktop piuttosto che su quelli mobile.
Secondo i ricercatori di Confiant, la campagna di agosto-settembre avrebbe permesso al gruppo eGobbler di portare più di 1 miliardo di attacchi di questo genere. Impossibile sapere, invece, quanti di questi abbiano poi avuto reali conseguenze.
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