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Dic 19, 2019 Giancarlo Calzetta Approfondimenti, In evidenza, RSS, Software 1
I software SIEM sono da sempre degli ottimi alleati dei responsabili della sicurezza. Considerato quanti prodotti bisogna inserire nella infrastruttura per proteggere utenti e dati da una quantità di minacce sempre maggiore, al giorno d’oggi non può mancare un aiuto nella gestione degli eventi e delle segnalazioni che arrivano da decine di console diverse.
“Per questo” – dice Massimo Turchetto, CEO e fondatore di SGbox – “le aziende apprezzano sempre di più i SIEM, soprattutto dalle medie dimensioni in su”. In effetti, tutti gli strati che compongono la difesa di un’azienda moderna generano una quantità di allarmi ingestibile per un team “umano” senza un aiuto tecnologico concreto.
SGBox sviluppa SIEM in Italia da sette anni e il suo prodotto si è sempre distinto per performance e comodità d’uso. Oltre al classico motore di Log Management, che da sempre è alla base di questo tipo di soluzioni, la piattaforma si è sviluppata fino a garantire anche una funzione di Log Correlation, ovvero un sistema che mettere in relazione tra loro gli eventi registrati da prodotti diversi per scovare segni di compromissione o di attacco ed elevare il livello della segnalazione.
“A breve” – continua Turchetto – “arriverà anche un motore di analisi del comportamento degli utenti che migliorerà ulteriormente la qualità delle rilevazioni”.
Il SIEM, quindi, non è più solo un “punto di raccolta” per gli allarmi, ma un sistema intelligente in grado di fornire un aiuto notevole nel catalogare e gerarchizzare le investigazioni.
Un sistema che, inevitabilmente, crea fortissime competenze in molti settori della sicurezza informatica e che SGBox va a sfruttare tramite una offerta di servizi alle aziende che andrebbe vista come un percorso.
I primi due sono assessment, ovvero analisi e report, rispettivamente sulle vulnerabilità e sullo stato della rete aziendale (dispositivi presenti, appliance, connessioni e così via). Condotti tramite procedure automatizzate e operazioni manuali, forniscono la base per organizzare la vera e propria difesa, partendo da un quadro completo sul quale operare.
A seguire, è disponibile un servizio di penetration testing volto a verificare quanto le contromisure in essere riescano a far fronte agli attacchi. Le operazioni sono molto flessibili e si basano sulle linee guida del NIST (National Institute of Standards and Technology).
“In futuro” – conclude Turchetto – “andremo a raffinare sempre più i prodotti disponibili e a crearne di nuovi per sostenere anche la nostra crescita sul mercato estero.”
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