Aggiornamenti recenti Aprile 2nd, 2025 10:39 AM
Nov 02, 2020 Marco Schiaffino Attacchi, Hacking, In evidenza, Intrusione, News, RSS, Scenario 0
Nuovi dettagli riguardanti il caso degli attacchi hacker portati da gruppi APT iraniani accendono i riflettori sulle tecniche utilizzate dai pirati informatici per portare avanti le loro operazioni.
La vicenda è quella della campagna di spam che ha preso di mira una vasta platea di elettori statunitensi inviando loro email con minacce mirate a condizionarne il voto nelle prossime elezioni presidenziali del 3 novembre.
Gli hacker, secondo quanto ricostruito dall’FBI, avrebbero come prima cosa violato i server istituzionali che contengono i dati degli elettori, utilizzando tecniche di SQL Injection e sfruttando una serie di vulnerabilità conosciute per aggirare i sistemi di protezione.
L’operazione farebbe parte di una serie di attacchi segnalati a metà ottobre dallo stesso Federal Bureau (ne abbiamo parlato in questo articolo) che avrebbero sfruttato alcune vulnerabilità emerse alla fine dell’estate riguardanti servizi VPN e l’ormai famigerato ZeroLogon, che consente di ottenere l’elevazione di privilegi in ambiente Windows.
I pirati, una volta ottenuti i contatti degli elettori, avrebbero inviato loro email minatorie utilizzando i sistemi informatici (a loro volta compromessi) dei Proud Boys, un gruppo neo-fascista che sostiene Donad Trump alle elezioni.
Nelle mail, i pirati minacciano esplicitamente le vittime prospettando azioni violente nel caso in cui non votino per Donald Trump. Difficile capire quale fosse il loro obiettivo: danneggiare la campagna repubblicana o creare semplicemente un clima di tensione.
I nuovi dettagli resi pubblici dall’FBI comprendono gli indirizzi IP utilizzati dai pirati informatici per gli attacchi e, tra questi, gli autori del report fanno notare come ne compaiano numerosi riconducibili a servizi commerciali di VPN, come NordVPN.
Insomma: piuttosto che ricorrere a infrastrutture “offuscate” ad hoc, sembra proprio gli hacker legati al governo di Teheran preferiscano utilizzare una Virtual Private Network di largo consumo. Uno stratagemma che potrebbe rappresentare un tentativo di confondere le acque e nascondere le loro operazione nel “mare magnum” dei collegamenti crittografati.
Nov 12, 2024 0
Feb 09, 2024 0
Gen 18, 2024 0
Ott 24, 2022 0
Apr 02, 2025 0
Apr 01, 2025 0
Mar 31, 2025 0
Mar 31, 2025 0
Apr 02, 2025 0
La Corea del Nord sta incrementando le proprie attività...Apr 01, 2025 0
Se da una parte i tool di Remote Monitoring and Management...Mar 27, 2025 0
Ogni nuova tecnologia porta con sé nuovi rischi. Nel caso...Mar 21, 2025 0
Il processo di penetration testing è ormai una pratica...Mar 13, 2025 0
Il bilancio delle vittime del ransomware Medusa è...Gen 29, 2025 0
Con l’avvento dell’IA generativa...Ott 09, 2024 0
Negli ultimi anni sempre più aziende stanno sottoscrivendo...Ott 02, 2024 0
Grazie al machine learning, il Global Research and Analysis...Set 30, 2024 0
Il 2024 è l’anno delle nuove normative di sicurezza:...Mag 21, 2024 0
Una delle sfide principali delle aziende distribuite sul...Apr 02, 2025 0
La Corea del Nord sta incrementando le proprie attività...Apr 01, 2025 0
Se da una parte i tool di Remote Monitoring and...Mar 31, 2025 0
I ricercatori di Infoblox hanno scoperto una nuova campagna...Mar 31, 2025 0
Nel corso dell’ultima settimana, il CERT-AGID ha rilevato...Mar 28, 2025 0
Un vecchio dominio di Microsoft Stream è stato compromesso...