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Nov 19, 2020 Marco Schiaffino In evidenza, News, RSS, Scenario 0
Ci avviciniamo alla fine di questo (poco memorabile) 2020 e, come da tradizione, è il momento di fare bilanci e previsioni. Il primo pronostico sui temi della cyber security arriva da WatchGuard, che ha individuato 10 temi “caldi” per il 2021.
Nel 2021, secondo gli autori del report, i pirati informatici sfrutteranno i nuovi strumenti di automazione per semplificare gli aspetti manuali della creazione delle campagne di spear phishing (gli attacchi mirati a singole persone – ndr) ed estrarre dati precisi e specifici delle vittime dalle reti dei social media e dalle pagine web aziendali, il che porterà ad un aumento notevole del volume di email di spear phishing che potranno inviare contemporaneamente. La speranza, però, è che siano meno sofisticate e più facili da individuare rispetto a quelle tradizionali generate manualmente. Molti di questi attacchi di spear phishing automatizzati faranno leva sui timori relativi alla pandemia da Covid-19.
Il 2021 sarà l’anno in cui i provider di hosting cloud come Amazon, Google e Microsoft inizieranno finalmente a reprimere il phishing e altre attività malevole che sfruttano i loro servizi. I cyber criminali ultimamente hanno utilizzato campagne di phishing con mail che rimandano a form falsificati su domini che appaiono legittimi, ma sono in realtà controllati dai pirati. Nel 2021, WatchGuard prevede che i provider di hosting cloud inizieranno a reprimere pesantemente il phishing e altre truffe, implementando strumenti automatizzati che individuano portali di autenticazione falsificati.
Il lavoro da remoto rimarrà una costante anche nel 2021. Di conseguenza, i criminali informatici cambieranno strategia sferrando attacchi mirati ai dipendenti in smart working. Gli hacker spesso includono moduli di funzionalità worm nel loro malware, per spostarsi lateralmente verso altri dispositivi su una rete. Sfrutteranno così le reti domestiche poco protette come mezzo per accedere ai dispositivi endpoint aziendali.
È da un po’ di tempo che non si verifica una grossa violazione alle smart car. Nel 2021, WatchGuard ritiene che il trend possa riavviarsi prendendo di mira gli smart charger. Nel prossimo anno è probabile che ricercatori di sicurezza e/o hacker identificheranno e dimostreranno una grave vulnerabilità in un charger per smart car. Ciò potrebbe permettere di interrompere l’uso della smart car impedendone la ricarica, o persino portare a un attacco malware che impedisca all’auto di caricarsi fino a quando non si paga il riscatto.
Potremmo anche assistere a casi di “homebrew” (installazione di software non autorizzato) da parte di appassionati esperti di tecnologia che amano bypassare i controlli di sicurezza per sbloccare tutta la potenza dei loro “gioielli tecnologici”. Oltre a interferire con la possibilità di installare successivi aggiornamenti di sicurezza forniti dal produttore, queste operazioni potrebbero aprire la strada a possibili attacchi informatici da parte dei pirati.
Gli smart device sono diventati pervasivi nelle nostre vite. Assistenti digitali come Alexa, Google Assistant e Siri guardano e ascoltano tutto ciò che accade nelle nostre case. Alcuni dispositivi indossabili (wearable) tracciano e rilevano parametri di salute critici, come la frequenza con cui ci muoviamo, il nostro battito cardiaco, il nostro ECG e ora anche i nostri livelli di ossigeno nel sangue. Se si aggiungono all’equazione gli algoritmi di machine learning (ML) che le aziende tecnologiche impiegano per correlare i big data degli utenti, il tutto dipinge un quadro decisamente lesivo della privacy. Nel 2021 WatchGuard prevede che questa consapevolezza cresca e che gli utenti inizieranno a richiedere ai legislatori di regolamentare le aziende produttrici di dispositivi IoT affinché proteggano la loro privacy e i loro dati.
Mentre molte aziende in passato utilizzavano poco soluzioni RDP (Remote Desktop Protocol) e VPN (Virtual Private Network), questi servizi con lo smart working diffuso sono diventati i pilastri per consentire ai dipendenti di accedere ai dati e ai servizi aziendali al di fuori del tradizionale perimetro di rete. Nel 2021, WatchGuard prevede che gli attacchi informatici contro RDP, VPN e server di connessione remota raddoppieranno mediante l’uso di credenziali rubate, exploit e un’attività brute-force vecchio stile.
Una parte significativa delle aziende si affida ancora a vecchi sistemi operativi per svariate ragioni. Gli hacker lo sanno e cercano il modo per trarne vantaggio. È ironico che l’aumento del lavoro da remoto coincida con lo stesso anno in cui Microsoft ha interrotto il supporto esteso di alcune delle versioni più popolari di Windows, come 7 e server 2008. Nel 2021, gli esperti della società di sicurezza si aspettano che i criminali informatici cerchino una falla di sicurezza significativa in Windows 7 nella speranza di sfruttare endpoint legacy su cui gli utenti a casa non possono facilmente applicare patch.
Nessun servizio su Internet è al sicuro dalle intrusioni informatiche se non utilizza l’autenticazione a più fattori (MFA). Sul dark web e nei numerosi forum clandestini sono disponibili miliardi di nomi utente e password frutto di varie violazioni di dati e se ne aggiungono milioni ogni giorno. Il rischio è che l’aumento di attacchi automatizzati rivolti alle procedure di autenticazione porti a un aumento esponenziale delle violazioni.
Gli esperti di tecniche di social engineering sanno che gli esseri umani prendono decisioni guidate dallo stato d’animo e dall’impulsività. Con la seconda ondata di Coronavirus, le persone rimarranno probabilmente in uno stato generale di disagio e soggetti a una forte componente emotiva per tutto il 2021. Aspettiamoci di vedere molte campagne di phishing e di social engineering che sfrutteranno la paura e il senso di incertezza dovuti alla pandemia e alla situazione economica.
Secondo gli autori del report, potremmo anche assistere ad attacchi mirati di phishing nel 2021 con una svolta particolare. Mentre gli attacchi di spear phishing prendono di mira normalmente i dipendenti, questi nuovi attacchi potrebbero prendere di mira i membri della famiglia del dipendente stesso. Se il criminale riesce a inserire il proprio malware sulla rete domestica, ha maggiori possibilità di arrivare al tuo computer aziendale. Meglio, spiegano gli esperti di WatchGuard, separare il computer aziendale dagli altri dispositivi connessi sulla rete domestica. Una VPN potrebbe non essere sufficiente per proteggersi da un’infezione locale.
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