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Mar 28, 2021 Alessandra Venneri Approfondimenti, Kaspersky Partner Space, Scenario 0
Una recente ricerca paneuropea* ha evidenziato che quasi la metà (il 49%) degli europei si dicono “entusiasti” o “ottimisti” riguardo all’idea di una società futura che includa persone sia “potenziate” che non “potenziate”. Ma noi in che modo creiamo un futuro positivo che tenga conto delle persone “aumentate”? In occasione della recente edizione di NEXT 2021, l’evento virtuale di Kaspersky, quattro ospiti speciali hanno discusso su cosa vuol dire essere persone “aumentate”, come la gente reagisce e, problema cruciale, in che modo la tecnologia di potenziamento umano può svilupparsi in modo sicuro, etico e legale. Tre partecipanti all’evento avevano arti bionici per motivi medici, mentre il quarto aveva scelto il potenziamento, facendosi impiantare sotto la pelle della mano un chip con tecnologia RFID. Ciò che appare chiaro è che, alla luce del continuo sviluppo della tecnologia di human augmentation, utenti, produttori, stakeholder del settore industriale e legislatori devono lavorare insieme per garantire un futuro sicuro sia per gli utenti che per la società in generale.
Gli utilizzatori della tecnologia bionica sono dunque i più adatti a suggerire ai produttori cosa serve loro e contribuire alla fase di progettazione. Tilly Lockey è una modella bionica, speaker e presentatrice, “provocatrice” a tutto campo. Da diversi anni collabora con Open Bionics, azienda che sviluppa arti bionici. “Puoi anche essere il miglior ingegnere al mondo, ma non puoi testare un braccio bionico se hai la mano, ed è qui che entrano in gioco persone come me”, dice. Le braccia bioniche di Tilly sono appositamente progettate per ogni specifico utente e operano attraverso sensori, eliminando la necessità di fili.
Anche il Dr Bertolt Meyer, docente di psicologia del lavoro e delle organizzazioni presso la Chemnitz University of Technology in Germania, ha un braccio bionico. Per Meyer, le stampanti 3D renderanno la tecnologia bionica molto più accessibile per tutti. “È incoraggiante”, afferma. “Le persone possono progettare da sé i propri dispositivi e i rivestimenti personalizzati”. Meyer però aggiunge che abbiamo bisogno di regole e leggi comuni in tema di tecnologia di potenziamento umano. “Che cos’è ammissibile in termini di tecnologia elettiva? Sarebbe etico privarsi di un arto sano per sostituirlo con un arto bionico superiore?”, si chiede Meyer. “Questo lo dobbiamo chiedere guardando anche al contesto commerciale che sta dietro tutto. Ci sono molti soldi in ballo e questo solleverà dibattiti di natura etica che potrebbero però anche essere messi da parte. La nostra economia da sola non li risolverà tutti”.
E cosa dire di coloro che per propria scelta hanno deciso di “potenziarsi”? Hannes Sjöblad è consulente di biohacking, oltre a sviluppare chip per il potenziamento umano. Porta un chip RFID impiantato nella mano, che utilizza per compiere varie operazioni, come pagare i viaggi. Secondo Sjöblad esistono già leggi UE che coprono gli sviluppi della human augmentation nei dispositivi medici. “Da molti anni vi è un processo di test e validazione che sta per essere aggiornato. In definitiva, questi aspetti sono molto ben coperti e le protesi che inserite nel vostro corpo sono regolamentate”, afferma. Sjöblad aggiunge poi che, a differenza di quanto accade per l’Internet delle cose (IoT) presente nelle nostre case, non possiamo separarci da un chip inserito nel nostro corpo. La sfida si presenta quando definiamo i limiti di aspetti quali copyright e controllo aziendale, oltre a considerazioni in tema di diritti e sicurezza, aggiunge. “Siamo appena agli albori di questa nuova tecnologia e delle sue potenzialità”, ha riferito ai partecipanti all’evento. “Personalmente sono sia fruitore che fornitore a vari livelli di questa tecnologia a migliaia di persone, e dunque vi sono temi di diritti umani e cyber sicurezza che sono molto importanti. Per fare un esempio, il produttore ha il diritto di rilasciare aggiornamenti senza il mio consenso?”
I feedback di utenti che fruiscono della tecnologia aumentata evidenziano l’importanza per utenti e sviluppatori di lavorare insieme per consapevolizzare i governi a livello sia nazionale che internazionale sull’importanza di una legislazione. Questa contribuirà a fornire un contesto sicuro per lo sviluppo futuro di dispositivi e pratiche di potenziamento sicuri, nonché a fissare dei limiti per coloro che scelgono il potenziamento umano. La stessa ricerca ha evidenziato che quasi la metà (il 46,5%) degli europei ritiene che le persone siano libere di ricorrere al potenziamento umano se lo desiderano, dal momento che il corpo è di loro proprietà.
Marco Preuss è responsabile del Global Research & Analysis Team di Kaspersky in Europa. Ai partecipanti all’evento ha detto di essere convinto del fatto che bisogna imparare dal passato. “Con l’avvento dei PC, nessuno conosceva davvero i problemi legati alla sicurezza e dunque abbiamo assistito a infezioni di massa, e lo stesso è accaduto per i cellulari e poi per l’IoT”, afferma. “I dispositivi per la human augmentation potrebbero avere un impatto davvero forte sull’infrastruttura Internet. È necessario pertanto considerare il tema della sicurezza prima che i dispositivi siano sul mercato”. I produttori di sistemi di sicurezza dovranno apportare le loro competenze per garantire la massima sicurezza di questi dispositivi una volta connessi.
“Una delle cose più importanti che dobbiamo fare è lavorare con le persone che stanno effettivamente utilizzando la tecnologia”, dichiara David Jacoby, vice- responsabile del Global Research and Analysis Team di Kaspersky in Europa. “Con l’IoT, gli sviluppatori prendevano una normale TV e la rendevano ‘smart’ inserendo un chip al suo interno; non voglio vedere questo con la human augmentation”. Jacoby ha poi concluso dicendo che la collaborazione tra utenti e produttori renderà il processo di sviluppo molto più facile. “La comunità “aumentata” deve far sapere ai produttori ‘questo è ciò che vogliamo, ed ecco come lo useremo’ e noi dobbiamo garantire la sicurezza”, ha poi aggiunto.
Atomik Research ha condotto un sondaggio online su 6.500 adulti di età dai 18 in su in Austria, Francia, Germania, Italia, Portogallo, Spagna e Regno Unito. La ricerca sul campo è stata condotta dal 2 al 4 marzo. Atomik Research è un’agenzia di ricerca di mercato online che impiega ricercatori accreditati MRS e che opera in ottemperanza al codice MRS. Per scaricare il rapporto, visitare il sito https://bit.ly/2OJuxp5
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