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Rhysida è stato crackato: disponibile un decryptor per il ransomware
La Korea Internet and Security Agency (KISA), insieme a un gruppo di ricercatori della Koomkin University, è riuscita a individuare alcune vulnerabilità nel ransomware Rhysida e sfruttarle per implementare il decryptor.
Rhysida fa riferimento a una famiglia di ransomware individuata per la prima volta a maggio 2023 che ha colpito anche in Italia, prendendo di mira l’Azienda Ospedaliera di Verona a ottobre scorso. Il gruppo sostiene di agire per aiutare le vittime a individuare le vulnerabilità nei propri sistemi, ma vende il ransomware in modalità as-a-service, rendendolo di fatto disponibile ad attaccanti che non si allineano ai loro presunti obiettivi benefici.
Rhysida utilizza un generatore di numeri casuali per generare la chiave di cifratura con la quale criptare i dati. Il gruppo formato dagli esperti di KISA e dai ricercatori universitari ha analizzato il generatore scoprendo alcune vulnerabilità che hanno permesso di replicare lo stato interno del componente al momento dell’infezione; in questo modo è stato possibile decifrare i dati determinando l’ordine “randomizzato” dei file cifrati, permettendo alle vittime di recuperarli senza pagare il riscatto.
L’Agenzia di sicurezza ha pubblicato il decryptor e una guida per utilizzarlo sul proprio sito, rendendolo disponibile a tutte le organizzazioni colpite.
Dopo la pubblicazione della notizia da parte di The Hacker News, il ricercatore di sicurezza Fabian Wosar ha pubblicato un tweet affermando che le vulnerabilità di Rhysida erano state trovate da almeno altri tre gruppi di ricerca, i quali però hanno deciso di non pubblicare dettagli in merito e di sfruttare le debolezze privatamente. Il ricercatore ha inoltre sottolineato che le vulnerabilità evidenziate da KISA sono presenti solo nella versione per Windows PE di Rhysida, e non ai payload PowerShell o ESXi.
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