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Gen 07, 2020 Marco Schiaffino In evidenza, News, Vulnerabilità 0
L’equivalenza tra cyber-security e la sicurezza nazionale è ormai un concetto sdoganato dalla maggior parte dei governi in tutto il mondo. Nel caso di Gibilterra, però, la presenza di una vulnerabilità nel sito ufficiale del governo ha rischiato di trasformarsi i un vero e proprio problema a livello di diritto internazionale.
A raccontarlo è Akshay ‘Ax’ Sharma, un ricercatore che ha individuato una falla di sicurezza nelle pagine Web del sito che contiene le leggi del governatorato di Gibilterra.
La vulnerabilità consentiva di portare un attacco di tipo SQL Injection che consentiva di accedere a informazioni sulla struttura del database MySQL utilizzato dal sito Internet. Sharma, nel corso delle sue indagini , ha potuto così individuare i punti deboli del sistema e sfruttarle in una manciata di minuti.
Come spiega nel post in cui ha descritto la vulnerabilità, il ricercatore ha utilizzato sqlmap per analizzare il database e individuare gli utenti registrati. Uno di questi, in particolare, utilizzava una password composta da sei cifre (secondo Sharma si sarebbe tratta di una data di nascita o di un anniversario) che l’analista ha potuto violare in una manciata di secondi.
La parte più interessante, però, riguarda le conseguenze di un’eventuale violazione del database in quesitone. Al suo interno, infatti, sono conservate le versioni PDF di tutte le leggi di Gibilterra.
Attraverso l’account violato, Sharma avrebbe potuto non solo cancellare, ma anche modificare i file in questione. Un atto di “sabotaggio” che di certo non avrebbe avuto ripercussioni sulle istituzioni, ma che avrebbe potuto creare qualche problema sia per i visitatori stranieri (lo stesso Sharma era approdato al sito in cerca di informazioni per visitare Gibilterra) sia per le autorità straniere, che avrebbero potuto prendere per buone versioni “taroccate” delle leggi stesse.
In seguito alla segnalazione del ricercatore, le autorità di Gibilterra hanno bloccato l’accesso alle pagine incriminate risolvendo, di fatto, il problema in attesa di una soluzione più “ortodossa”.
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