Gli adolescenti hanno bisogno del parental control? Fiducia vs sicurezza

Giu 09, 2020 Alessandra Venneri Kaspersky Partner Space 0

Non c’è dubbio che Internet abbia un ruolo importante nella vita degli adolescenti. Ciò consente loro di accedere rapidamente e facilmente a una vasta gamma di opportunità.

Un esempio è l’uso prevalente di foto in tempo reale e condivisione di video, con servizi come Instagram e Snapchat che sono al culmine della popolarità tra le giovani generazioni. Questi servizi possono alimentare la creatività degli adolescenti e incoraggiarli a sviluppare video e contenuti condivisibili. Tutto ciò gioca un ruolo importante negli adolescenti che conducono una vita più attiva, rendendo più facile per loro trovare un terreno comune con i loro coetanei.

Trovare il giusto equilibrio tra attività online e offline può essere difficile da raggiungere. Troppo tempo trascorso su Internet potrebbe limitare il tempo che trascorrono in altre attività importanti, come stare con la famiglia e gli amici, studiare e fare sport.

Inoltre, più tempo si trascorre online e più aumenta l’esposizione a contenuti potenzialmente dannosi. Per garantire che gli adolescenti raccolgano i benefici e i vantaggi che Internet può offrire, è naturale che i genitori desiderino proteggere i propri figli dall’eccessiva dipendenza da internet o dall’impatto di potenziali minacce. I genitori devono essere in grado di tracciare eventuali cambiamenti nelle abitudini o nel comportamento dei propri figli a seguito dell’uso di Internet.

Solo comprendendo il problema possono proporre soluzioni e misure preventive efficaci, senza la necessità di impedire ai loro figli di utilizzare Internet del tutto. Pertanto, i genitori possono porsi una domanda legittima: vale la pena stabilire restrizioni tecniche o di altro tipo sull’uso di Internet – come limitare il tempo trascorso online – o mio figlio può affrontare da solo le potenziali insidie?

Fare la guerra su Internet è l’approccio giusto?

Molti genitori si sentono in ansia per quello che i loro figli stanno facendo online, preoccupandosi di ignorare i consigli degli insegnanti o di sottovalutare i rischi associati all’uso di Internet e dei social media. Mentre alcune piattaforme come TikTok hanno introdotto regole speciali per la sicurezza della famiglia, ci sono ancora molti servizi online in cui i bambini potrebbero imbattersi in contenuti inappropriati.

Man mano che i bambini crescono, trascorrono più tempo con gli amici piuttosto che con la famiglia e se i loro amici condividono la stessa opinione in merito alle abitudini di utilizzo di Internet, c’è un rischio maggiore che gli adolescenti sperimentino e si impegnino in attività online rischiose (che potrebbero avere una ripercussione nel mondo fisico).

Quindi, come possono i genitori affrontare questo problema? Un modo è monitorare costantemente le azioni degli adolescenti su Internet. Ciò potrebbe includere la visualizzazione della cronologia del browser dopo ogni visita se si utilizza un dispositivo familiare condiviso, si accede ai propri account di social media o si controlla anche manualmente i propri dispositivi mobili.

Secondo un sondaggio del Pew Research Center, circa la metà dei genitori ha monitorato la storia web dei propri figli o controllato i loro profili sui social media, ma solo pochi di loro hanno fatto ricorso all’utilizzo del parental control che ha lo scopo di garantire il controllo senza influire sull’esperienza di utilizzo di un bambino sul Web.

Tuttavia, monitorando ogni loro mossa, una così ampia invasione della privacy potrebbe essere percepita come un tentativo di controllare la loro vita. Se gli adolescenti credono che i loro genitori abbiano violato la loro privacy, ciò potrebbe portare ad un conflitto domestico e avere un effetto dannoso che mette a rischio il loro comportamento. Ma quali sono le alternative?

Trovare il giusto equilibrio

C’è una via di mezzo per mantenere i bambini al sicuro online, che garantisce che i genitori non superino i confini della privacy degli adolescenti o rovinino il loro divertimento durante la crescita. Discussioni aperte tra genitori e adolescenti su come monitorare al meglio il loro comportamento garantiranno il raggiungimento di una comprensione comune e il rispetto dei confini, pur mantenendo un senso di libertà.

Quando la fiducia si forma in questo modo, l’installazione di un software come il parental control può essere giustificata più facilmente. Se un genitore nota che qualcosa non va con il proprio figlio, potrebbe attraversare i confini concordati, a condizione che tali scenari siano stati discussi e accettati dal bambino.

Dopo che i genitori hanno stabilito le regole per l’uso di Internet e hanno spiegato la necessità di un parental control limitato, la maggior parte degli adolescenti capirà che se l’app blocca il sito a cui devono accedere, possono sempre chiedere a un genitore di aggiungere il sito all’elenco dei siti consentiti se necessario.

L’importanza di farlo nel modo giusto

È importante tenere presente che gli adolescenti imparano di più da ciò che fanno i loro genitori, piuttosto che da ciò che dicono. È quindi fondamentale essere un modello di riferimento quando si tratta di comunicare online e utilizzare Internet in modo responsabile.

Ad esempio, se i genitori concordano su quali misure restrittive stanno per mettere in atto con il loro figli, anche loro dovrebbero aderire a queste regole familiari stabilite. Se i genitori dicono ai loro figli di spegnere tutti i loro dispositivi, ma loro stessi sono costantemente dietro uno schermo, qualsiasi conversazione o misura restrittiva può sembrare ipocrita e potenzialmente inefficace.

Infine, per consentire agli adolescenti di autoregolare in modo efficace il loro uso e le loro abitudini online, l’osservazione di sé può aiutarli a comprendere le loro motivazioni e azioni. Il parental control è solo un modo per prevenire potenziali rischi, ma non è un proiettile d’argento. Il miglior controllo parentale è un genitore attivo che comunica apertamente ed è lì per aiutare nel processo decisionale dei propri figli.

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