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Lug 12, 2016 Marco Schiaffino In evidenza, Malware, Minacce, News, Ransomware 0
A voler fare un paragone, estorcere denaro con Jigsaw è come cercare di rapinare una banca armati di una pistola ad acqua. Eppure, sotto il profilo degli incassi, il ransomware continua a essere piuttosto efficace.
Jigsaw è un classico ransomware che utilizza la crittografia per prendere in ostaggio i file della vittima, chiedendo un riscatto di 0.4 Bitcoin (circa 150 dollari) per il “rilascio” dei dati.
Sotto un profilo tecnico, però, non è affatto irresistibile. Un gruppo di ricercatori, già a metà aprile, ha messo a punto un software per decodificare i file crittografati dal malware, pubblicando in un post tutte le informazioni e le istruzioni necessarie per recuperare i dati.
Ora i ricercatori di Checkpoint hanno trovato un modo per disinnescare Jigsaw in una maniera che (per gli autori del malware) è ancora più imbarazzante.
Dopo aver analizzato il sistema utilizzato dal ransomware per controllare i pagamenti delle vittime, gli analisti hanno trovato il modo di ingannare Jigsaw facendogli credere che il riscatto sia stato pagato.
Quando la vittima fa clic sul pulsante “Ho eseguito il pagamento, ora datemi indietro i miei file” il malware si collega a un indirizzo per verificare se sull’account sono stati versati i Bitcoin richiesti.
I ricercatori di CheckPoint hanno provato a modificare la richiesta per fare in modo che punti a un altro account, sul quale risulta la somma richiesta. Sorpresa: il trucchetto funziona.
A quanto scrivono sul loro blog, una volta inviata la comunicazione “alterata” il malware decritta tutti i file e si disinstalla docilmente dal computer infetto.
Naturalmente è probabile che gli autori del ransomware lavoreranno per modificare il sistema, ma per il momento questo stratagemma (come i sistemi di decrittazione dei file) funziona alla perfezione.
Nonostante ciò, Jigsaw continua a fare numerose vittime. Il motivo? Riesce a suscitare il giusto livello di panico nelle vittime per portarle ad agire impulsivamente.
A differenza dei suoi “colleghi”, infatti, Jigsaw non fissa un termine entro il quale effettuare il pagamento (le solite 24, 48 o 72 ore) ma adotta una strategia molto più crudele ed efficace: minaccia di cancellare migliaia di file a caso ogni ora fino a quando il malcapitato non versa il riscatto richiesto.
Risultato: molti utenti cedono al terrore e pagano ancora prima di verificare se esista un modo per disinnescare il ransomware. Insomma: con la giusta determinazione si può rapinare una banca anche con una pistola ad acqua.
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