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Set 22, 2016 Marco Schiaffino News, Privacy, Prodotto 0
Al momento dell’annuncio, la nuova app di Google per la messaggistica sembrava voler mettere in campo un sistema a prova di bomba: crittografia end to end e un sistema di conservazione delle informazioni che impediva a FBI e soci di ficcare il naso nelle conversazioni tra gli utenti.
Ora che Allo è disponibile, però, si scopre che alcuni aspetti della privacy sono stati sacrificati sull’altare delle funzionalità.
Le precauzioni anti-intercettazioni, infatti, sono riservate (almeno per il momento) solo alle conversazioni in modalità “anonimo”.
Lo scorso maggio, quando l’app è stata annunciata, il portavoce di Google ha affermato che i messaggi tra gli utenti sarebbero stati memorizzati sui server Google solo temporaneamente e in una modalità che non avrebbe consentito di identificare l’autore.
Insomma: un sistema perfetto per frustrare qualsiasi tentativo di polizia e servizi vari di obbligare Google a consentirgli l’accesso ai dati.
Ora, però, le cose sembrano essere cambiate. Le impostazioni predefinite, infatti, conservano la cronologia delle conversazioni fino a quando l’utente non decide di cancellarla. Questo significa che un eventuale mandato consentirebbe alle forze di polizia di richiedere a Google il loro contenuto.
Il motivo? Fondamentalmente il legame tra Allo e Google Assistant. L’app di messaggistica, infatti, sfrutta l’agent di Google per fornire una serie di funzioni aggiuntive come un sistema predittivo per le risposte e l’analisi delle immagini che permette di avere a portata di tap una risposta “a tema”.
Nella pratica, se un amico ci invia una fotografia con Allo, possiamo contare sul fatto che Google Assistant l’analizzi per capire quale sia il contenuto e suggerire le possibili risposte congruenti con il contesto.
Il sistema, naturalmente, affina le sue capacità sulla base dell’esperienza e a questo scopo ha bisogno di conservare informazioni sulla nostra attività.
Per evitare che tutte le informazioni siano conservate è possibile scegliere la modalità di conservazione anonima. Certo, non avremo la risposta pronta quando qualcuno ci manda la fotografia della sua festa di diploma, ma per lo meno la nostra cronologia non sarà memorizzata su qualche server.
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