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Nov 22, 2016 Marco Schiaffino Mercato, News, RSS 0
Il fenomeno delle assistenze truffaldine contro i malware è in costante crescita su Internet, ma stando a un’inchiesta di KIRO TV News, sarebbe pratica comune anche nei negozi di elettronica.
E non stiamo parlando di negozietti di periferia: a finire sul banco degli imputati, infatti, è la maxi-catena Office Depot, che vanta 2.200 negozi (per la maggior parte negli USA) e opera attraverso e-commerce in 59 paesi, con un fatturato di più di 10 miliardi di dollari.
L’inchiesta giornalistica è durata un mese, nel corso del quale il giornalista Jesse Jones ha visitato numerosi punti vendita per sottoporre sei diversi computer al PC Health Check offerto dai tecnici di Office Depot.
Nella maggior parte dei casi, la scansione eseguita riportava la presenza di software che avrebbero messo a rischio la sicurezza dei dati e delle informazioni personali. La soluzione? Un intervento dei tecnici al modico prezzo di 180 dollari.
Peccato che quei computer non avessero alcun malware. A confermarlo gli esperti della società di sicurezza IOActive. In un caso, addirittura, il computer era stato appena tirato fuori dalla scatola dopo l’acquisto in un altro punto vendita di Office Depot.
Il meccanismo per convincere lo sventurato cliente ad acquistare un servizio di cui non ha bisogno è terribilmente semplice: il software per la scansione usato, infatti, chiede di compilare una sorta di modulo in cui si chiede se il cliente abbia sperimentato problemi con la comparsa di pop-up, rallentamenti, avvisi riguardanti virus o riavvii inaspettati del computer.
Se viene segnalato uno qualsiasi dei quattro “problemi”, il programma considera automaticamente il computer affetto da un problema di sicurezza e il tecnico propone l’acquisto di un servizio di “riparazione e protezione”.
D’altra parte, il software utilizzato dai tecnici di Office Depot è sviluppato da Support.com, un’azienda che nel 2012 è stata coinvolta in una class action che le è costata la bellezza di 8 milioni di dollari.
Il tema della denuncia era terribilmente simile: Support.com offriva infatti una “scansione gratuita” ai clienti AOL, il cui risultato era alterato per vendere agli utenti un servizio di cui non avevano bisogno. In gergo, questo tipo di software è definito “scareware” e su Internet è piuttosto diffuso.
Ora il giochetto viene riproposto, ma utilizzando i punti vendita di Office Depot. Secondo Shane Barnett, un ex-dipendente di Office Depot intervistato da KIRO TV News, si tratterebbe di una strategia su larga scala.
Tutti i tecnici, infatti, sono valutati sulla base del raggiungimento di obiettivi di vendita e l’azienda avrebbe fatto pressioni affinché tutti usassero il software di Support.com per aumentare le vendite di servizi.
Barnett avrebbe segnalato, insieme ad altri colleghi, i problemi legati all’uso di PC Health Check, ma nessuno gli avrebbe dato retta. “Eravamo obbligati a eseguire il check con il programma su qualsiasi computer arrivasse” spiega. “Rifiutarsi era impossibile”.
In seguito all’inchiesta di KIRO TV News, Office Depot avrebbe annunciato che potrebbe avviare una procedura di rimborso nei confronti dei suoi clienti. Beh, è il minimo…
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