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Mar 23, 2017 Marco Schiaffino Attacchi, Hacking, Leaks, News, RSS 0
Un clamoroso furto di informazioni o un maldestro bluff per cercare di intascare un po’ di soldi? Almeno per il momento, la minaccia agitata dalla “Turkish Crime Family” sembra davvero poco plausibile.
Il presunto gruppo di hacker avrebbe contattato Apple sostenendo di essere in possesso delle credenziali iCloud relative a 300 milioni di utenti e minacciando di usare le informazioni per cancellare a distanza i dati contenuti negli iPhone dei clienti Apple se l’azienda non paga un riscatto.
Per evitare l’ecatombe, l’azienda di Tim Cook dovrebbe pagare 75.000 dollari in Bitcoin o Ethereum (un’altra cripto-valuta) o 100.000 dollari in carte regalo iTunes entro il 7 aprile. A partire da quella data, i pirati inizierebbero a utilizzare la funzione di inizializzazione in remoto dei dispositivi collegati agli account.
***foto***La minaccia è potenzialmente devastante: fare piazza pulita di tutti i dati contenuti nei dispositivi di 300 milioni di utenti. Quanto a credibilità, però…
La vicenda è emersa in seguito a un articolo pubblicato da Motherboard, i cui giornalisti sarebbero stati contattati dagli stessi cyber-criminali.
I sedicenti pirati informatici hanno mostrato uno scambio di email che rappresenterebbe la prova di una trattativa in corso tra loro e l’azienda, che a quanto si capisce dai messaggi non avrebbe nessuna intenzione di cedere al ricatto.
E c’è poco da stupirsi: l’unica prova del fatto che i membri della Turkish Crime Family abbiano accesso agli account, infatti, sarebbe un video caricato su YouTube in cui si vede uno dei pirati accedere ad alcuni account iCloud. Il video sarebbe poi stato rimosso (stando a quanto detto dai criminali) su richiesta di Apple.
Gli hacker, secondo quanto riporta il sito, non brillerebbero nemmeno per la loro coerenza: uno di loro avrebbe infatti parlato di 300 milioni di account, mentre un altro avrebbe fornito un numero diverso: 559 milioni. Apple, contattata da Motherboard, non avrebbe rilasciato alcun commento sulla vicenda.
Al di là della mancanza di prove certe e delle contraddizioni, la vera domanda è: se aveste tra le mani 300 milioni di account Apple, chiedereste solo 75.000 dollari di riscatto?
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