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Gen 30, 2018 Marco Schiaffino Attacchi, Malware, News, RSS 1
L’allarme è arrivato puntuale, ma a quanto pare troppo tardi. Dopo che i servizi segreti statunitensi hanno diffuso un alert per mettere sul chi vive banche e operatori finanziari, il giornalista Brian Krebs ha infatti rivelato che gli attacchi di “ATM jackpotting” negli USA sono già cominciati.
La tecnica di attacco può essere riassunta molto semplicemente con l’installazione di un malware (o il collegamento di un componente hardware) nei bancomat che consente ai cyber-criminali di forzare l’emissione di banconote.
Il metodo più “pulito”, come abbiamo spiegato in questo articolo, richiede l’uso di una semplice chiave USB che può essere collegata a numerosi modelli di bancomat. In pratica i criminali installano il malware sul dispositivo e poi incassano tutti i soldi che vogliono.
Gli attacchi, fino a questo momento, avevano interessato però paesi lontani dagli Stati Uniti: oltre a numerosi paesi europei (Russia in testa) avevano finora fatto le spese dell’ATM jackpot Giappone, Tailandia e Messico.
Qualcosa però si è mosso anche negli USA e la notizia è arrivata alle (sensibilissime) orecchie dei servizi segreti, che venerdì scorso hanno inviato un comunicato per mettere in guardia gli operatori del settore.
Troppo tardi, però. Come spiega Krebs, sembra che negli USA sia partita una raffica di attacchi che utilizzano un malware conosciuto come Ploutus.D, conosciuto fin dal 2013 e in grado di svuotare un bancomat nel giro di una manciata di secondi.
La fonte anonima contattata da Krebs sostiene che gli attacchi prenderebbero di mira i bancomat prodotti da Diebold Nixdorf, la stessa azienda a cui si è rivolta Regione Lombardia per gestire le operazioni di voto per il referendum sull’autonomia di qualche mese fa.
Il malware, avvierebbe un processo che farebbe “sputare” al bancomat 40 banconote ogni 23 secondi e che, se non interrotto, porta all’emissione di tutto il denaro fino allo svuotamento del bancomat stesso.
Ad agire sarebbero degli scagnozzi che utilizzerebbero un software particolare, che funziona solo quando viene inserito un codice fornito da chi gestisce l’operazione. L’accorgimento, che non rappresenta una novità, serve a evitare che a qualcuno possa venire in mente idi “mettersi in proprio” e usare il software per conto suo.
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One thought on “Allarme bancomat. USA travolti dagli attacchi del malware Ploutus.D”