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Apr 17, 2018 Marco Schiaffino Hacking, News, Prodotto, RSS, Scenario 1
La crociata anti-Kaspersky promossa dal governo statunitense prova a sbarcare nell’Unione Europea, ma con poca fortuna. Dopo le prese di posizione dell’amministrazione USA che ha di fatto bandito la società di sicurezza russa negli uffici governativi statunitensi, la questione è stata sottoposta anche al Parlamento Europeo.
A sottoporre il problema è stata Anna Elżbieta Fotyga, parlamentare del gruppo euroscettico di destra Diritto e Giustizia (attualmente al governo) che attraverso un’interpellanza scritta ha chiesto alla Commissione Europea la sua posizione in merito all’uso dell’antivirus Kaspersky.
“Da parte di esperti e media sono emerse informazioni riguardo la possibilità che servizi di intelligence russi controllino i software antivirus a marchio Kaspersky Lab con l’obiettivo di ottenere accesso a informazioni riservate” – ha scritto la parlamentare nella sua interrogazione.
“Con riguardo a ciò, ci sono evidenze dell’utilizzo di software di Kaspersky da parte della Commissione o da qualche altra agenzia o istituzione dell’Unione Europea? In caso affermativo, di quale entità?” – prosegue la rappresentante polacca.
E ancora: “È stata fatta una valutazione delle possibili conseguenze legate al rischio che i servizi segreti russi possano violare i sistemi e i database tramite il software e sono state prese decisioni – sull’esempio di quelle adottate dagli Stati Uniti – per impedire l’uso di questi programmi pericolosi?”.
Anna Elżbieta Fotyga fa parte del partito conservatore attualmente al governo in Polonia.
Al di là delle motivazioni che hanno portato alla presentazione dell’interpellanza (su cui è lecito porsi almeno qualche domanda) l’episodio permette di scoprire quale sia la posizione del Parlamento Europeo in merito, che ha comunque risposto all’interpellanza con una nota scritta che lascia pochi dubbi.
“La commissione prende con la massima serietà qualsiasi preoccupazione riguardo alla possibilità che un software sia usato come strumento per accedere a documenti riservati” – si legge nella risposta.
“L’uso di software di Kaspersky Lab negli uffici della Commissione” – prosegue la nota – “sono molto limitati. Gli analisti del CERT e altri enti della UE usano, insieme ad altri software, l’antivirus Kaspersky per analizzare gli esemplari di malware in un ambiente separato dalle reti della Commissione e senza alcuna connessione diretta a Internet. Il rischio di furto di dati è quindi limitata, anche nel caso in cui il software fosse effettivamente malevolo”.
“In ogni caso” – conclude la Commissione – “non c’è nessun indizio di pericoli collegati all’uso di questo antivirus”. Beh, se Anna Elżbieta Fotyga voleva conoscere la posizione della Commissione Europea in merito, ora la conosce.
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